D’Annunzio costruisce Il piacere a partire da materiali preesistenti, tra cui le sue cronache mondane, e vi svolge i temi dell’eros, della sensualità e di un estetismo, anche linguistico, che costituisce il vero oggetto dell’opera.
Il romanzo di d’Annunzio deve essere compreso nel panorama del grande Decadentismo ed Estetismo europeo, cui il poeta partecipa da una posizione a suo modo eccentrica.
L’Estetismo diventa anche posizione politica: il ritratto del giovane artista diventa l’immagine dell’uomo eccezionale, capace di distinguersi dalla massa, in una prospettiva antiborghese non priva di ambiguità.
Il Piacere sembra anticipare alcune soluzioni del grande romanzo europeo di inizio Novecento, rimanendo, però, irrimediabilmente legato ai più angusti confini della sua epoca.