Come ha scritto Michel Foucault, Don Chisciotte è un «lungo grafismo magro come una lettera […] emerso direttamente dallo sbadiglio dei libri»; ma ormai le parole e le cose non si somigliano più e, tra queste, Don Chisciotte vaga all’avventura.
Dalla prima alla seconda parte del Don Chisciotte Cervantes inventa una straordinaria mise en abîme, nella quale il vecchio hidalgo, lettore di romanzi cavallereschi, diventa lettore del suo stesso romanzo.
La follia tutta letteraria di Don Chisciotte è necessaria perché egli mantenga il rispetto dei cavalieri che sono i suoi modelli, ai quali egli cerca di aderire con “filologica” precisione.
Don Chisciotte, modello impossibile e indispensabile, nasce all’alba della modernità, che attraversa poi interamente, proiettando su di essa la sua lunghissima ombra.
Artisti e letterati del tempo moderno hanno giocato con il Don Chisciotte, o vi si sono ispirati; poi è stata la volta del cinema, ma il romanzo di Cervantes ha mostrato una irriducibile resistenza alle riduzioni cinematografiche.