La figura di Don Giovanni ha superato i confini della letteratura per entrare nel mito. In questo modo ha attraversato la modernità, giungendo fino a noi carico di un’inquietante potenza evocativa e di una complessa, perfino allegorica, figuralità.
La gioia e il piacere sono la cifra principale del personaggio, emblema del seduttore e dell’ingannatore, per il quale l’autentico godimento consiste proprio nella buona riuscita del raggiro. La soddisfazione suprema di don Giovanni è il «catalogo» delle sue conquiste, che il servitore Leporello tiene aggiornato.
Gioioso ingannatore e conquistatore di donne, don Giovanni rivela presto un lato più oscuro e assai inquietante: quello dell’ateismo e dell’empietà, del rifiuto di ogni etica e di ogni morale.
Pochi decenni dopo Tirso de Molina, Molière dà vita al suo don Giovanni, che concepisce l’amore come una guerra e il cui solo obiettivo è di vincere le resistenza del «nemico», ovvero la donna. Il centro del personaggio si sposta dal possesso al processo.
Nel Settecento don Giovanni si rispecchia nelle figure reali dei libertins, liberi pensatori, intellettuali aperti all’innovazione e al pensiero sganciato da convenzioni e limiti. Il termine, però, assume ben presto il significato attuale di «dissoluto», «dedito al libertinaggio».
Ormai confuso con la letteratura dei libertini, alla fine del Settecento il mito di don Giovanni sembra aver esaurito la propria vitalità; saranno l’intervento geniale di Mozart e l’incontro con la musica a conferirgli nuove energie e a garantirgli definitivamente l’immortalità.
La forza mitica del personaggio è tale che egli riesce a ingannare perfino il suo autore: colui che doveva essere, nelle intenzioni di Mozart, il «dissoluto punito», si erge invece, nell’opera dello stesso Mozart, come l’eroe della ragione umana.
Nell’Ottocento don Giovanni è essenzialmente il don Giovanni portato in scena da Mozart: così è, ad esempio, per un grande amante del compositore austriaco come Manzoni. Ma le reincarnazioni del mito non sono terminate, e continueranno lungo il Novecento.