Il primo canto della Commedia contiene già tutta l’energia, e si potrebbe dire tutte le parole che sprigionandosi e dispiegandosi poi lungo 100 canti daranno vita al poema, fino al limite della visione.
Un rilievo particolare, che il sistema delle terzine non fa che accentuare, assumono fin dal principio le parole in rima, la cui sequenza, nella Commedia più che in ogni altro testo, produce significato.
In qualche misura, l’intero poema è annunciato dalla lettura delle prime rime del canto I dell’Inferno (vita : smarrita; oscura : dura : paura; forte : morte), secondo un modello che altri grandi autori, nei secoli, riprenderanno proprio da Dante.
Poema dotato di una straordinaria forza figurativa, la Commedia ha fin dall’inizio esercitato un fascino particolare sui grandi pittori, che lungo i secoli ne hanno illustrato i versi o singoli episodi.
Appare quasi naturale che la stessa potenza figurativa che aveva ispirato tanti pittori e tanti illustratori del poema ispirasse poi, con l’esplosione del cinema, i pionieri e i maestri della nuova arte. Ma la Commedia si è dimostrata tenacemente irriducibile allo schermo.