Petrarca riceve il sonetto come genere ormai consolidato, che, arricchito nei temi e affinato nella perfezione e ricchezza delle soluzioni formali, consegnerà alla grande tradizione poetica europea.
Fin dall’incipit il sonetto Solo et pensoso . scandito da un ritmo binario che racchiude in sé il significato profondo del testo, rappresentazione di un conflitto interiore inconciliabile.
I testi petrarcheschi risuonano di una musicalità interna che ha anche favorito, nei secoli successivi, la pratica del loro rivestimento musicale, come per l’esemplare operazione compiuta dal grande madrigalista Luca Marenzio proprio a partire da Solo et pensoso.
Il ritratto dell’Io del poeta, inquieto e senza pace, che Petrarca tratteggia nel sonetto, lascia intravedere in filigrana i tratti del malinconico, che la tradizione spesso associava all’immagine degli artisti.
L’esperienza dell’inquietudine e della ricerca della solitudine come illusoria fonte di pace rientrano in una più generale riflessione petrarchesca intorno alla dicotomia tra solitudine e vita solitaria.
La dimensione solitaria, la solitudine connessa a una radicale estraneità e il rapporto con la folla sono temi che attraverseranno, nei secoli, la poesia successiva a Petrarca, fino a Baudelaire e alla modernità.