Verso metà secolo, la questione del Mezzogiorno riaffiora nel dibattito culturale, grazie anche all’opera di alcuni scrittori antifascisti, e in alcuni libri decisivi, come Cristo si è fermato ad Eboli (1945) di Carlo Levi.
Tra gli anni ’20 e ’30 il regime mussoliniano aveva costretto al confino politico intellettuali come lo stesso Levi ad Aliano in Basilicata, Cesare Pavese a Brancaleone Calabro, Leone Ginzburg a Pizzoli in Abruzzo e Antonio Gramsci nella colonia penale dell’isola di Ustica. Per tutti, l’esperienza del confino fu non solo sradicamento ma anche occasione di contatto con realtà sociali diverse da quelle conosciute fino ad allora, e tutti portarono un contributo, con i loro scritti, alle discussioni sulle cause dell’arretratezza del Sud Italia.
In questa scena di apertura del film di Rosi (Italia-Francia, 1979) il protagonista, attraverso i volti ritratti nei suoi quadri, ricorda l’arrivo a Gagliano (ovvero il paese di Aliano, in Basilicata).
Scarica qui Cristo si è fermato a Eboli, di Francesco Rosi, 1979